La mia vita tra le MotoGP – Ready to Race

Appunti di viaggio seguendo il campionato

08/03/23

Si parte per gli ultimi test prima dell’inizio della stagione sempre qui in Portogallo; ripartire significa prendere sempre maggiore coscienza delle sfaccettature di una stagione di viaggi e di spostamenti con i problemi che possono sorgere senza possibilità di controllo, come ad esempio uno sciopero improvviso.

Questa volta siamo fortunati avevamo tutto il tempo possibile ma sono elementi che vanno considerati bene nella programmazione delle trasferte; il treno parte finalmente e questa volta sono in compagnia di un medico di grande esperienza di pronto soccorso e medicina d’urgenza che mi affiancherà in alcune tappe di questa stagione.

Partiamo in aereo insieme al team Ducati, qualche saluto poiché ci siamo visti a Sepang, ma, per il momento, rimaniamo un corpo estraneo rispetto al mondo dei tecnici e dei meccanici che viaggiano su questo volo.

In auto verso l’albergo un piacevole siparietto con un ragazzo  del team che ci racconta del suo passato da rugbista nella nazionale giovanile, della sua esperienza da giovane avvocato e poi di come ha cominciato a lavorare in questo ambito e adesso dopo alcune stagioni nelle categorie minori è a bordo di uno dei team migliori della MotoGP. 

Penso ai suoi genitori, al figlio che ha scelto una via impervia, fatta di continue trasferte a conferma che la vera passione può indirizzare il destino delle persone verso una sfida totale in un altro settore lavorativo! 

Tempo di finire le mie riflessioni e arriviamo a cena con il team ed ecco la prima piacevole sorpresa, poiché cambia radicalmente l’approccio rispetto alla prima volta, con abbracci e saluti calorosi: siamo pronti per la nostra avventura!

09/03/23

Appena sveglio rifletto su quanto possa essere utile agire con prontezza per tutto il team ma in particolare anche per i piloti considerando lo stress fisico che gli stessi hanno durante i passaggi in pista. 

Quest’anno inoltre ci saranno le gare sprint del sabato che aumenteranno la condizione di fatica, lo stress fisico e mentale del weekend di gara.

Consideriamo che 2000 calorie vengono perse mediamente in gara e che la perdita di peso è di circa 2- 3 kg; è stimato che un pilota motociclistico faccia almeno il 25% di carico di lavoro in più rispetto a un rugbista professionista. Non parliamo poi di quello che è lo stress cardiaco che si caratterizza per un ritmo costantemente sopra i 150 – 160 pulsazioni al minuto, arrivando a punte superiori ai 180-200 quindi si può immaginare quanto sia rilevante preservare qualsiasi atleta da tutti i problemi che possono essere derivanti da una banale influenza oppure da una cattiva alimentazione.

Nel primo giorno cadono i due piloti e abbiamo evidenza di come i piccoli particolari possono fare la differenza in queste situazioni; uno cade all’ultima curva prima del rettilineo, curva estremamente difficile e molto dura per la moto e per il pilota. La moto è praticamente distrutta, il pilota ritorna perfettamente e riparte subito, diverso discorso per l’altro che cade e in scivolata ha la sfortuna di sbattere il calcagno, contro il cordolo riportando una forte contusione. Per fortuna non c’è frattura e quindi continua le prove dopo l’applicazione di un po’ di ghiaccio. 

Una mia prima riflessione su quanto successo è che occorre capire la tipologia di pilota in quanto può avere una soglia del dolore altissima e quindi bisogna considerare la sua percezione raffrontata all’ obiettività clinica e quindi all’eventuale esistenza di lesioni.

La seconda è la capacità di ascolto per cogliere tutte le sfumature che riguardano la situazione clinica e la corretta funzionalità del distretto corporeo interessato. 

Una caduta ha grandi ripercussioni sul team e vedere una moto nelle condizioni in cui torna è impressionante; quando arriva ai box viene presa in carico immediatamente, pulita, smontata e sarà la causa di una lunghissima giornata di lavoro.

Può sembrare impossibile che possa essere rimessa in sesto, ma, nel giro di poche ore, la moto sarà di nuovo pronta per tornare in pista.   

10/03/23

La nostra attività si sta progressivamente ampliando, le persone stanno trovando la fiducia di chiedere un parere, esporre un problema come un ragazzo che viene da noi perché totalmente indebolito dall’influenza e con sintomi intestinali.

Debilitato si addormenta e lo sveglio prima della nostra partenza, lui se ne va con la classica frase che rappresenta un po’ l’esordio dei nostri dialoghi “DOC sto meglio grazie“. 

Un punto a parte da segnalare è il tema dell’alimentazione. Ho visto una grande attenzione al cibo ovvero al mattino yogurt, molta frutta e poco ricorso a cibi come uova, bacon quindi di tradizione anglosassone; questo fa riflettere sul fatto che ci sia una buona educazione alimentare di base. Diverso è il discorso in circuito e, a parte il caffè di tradizione italiana, non vedo mai un abuso e anche i piccoli snack sono comunque utili per chi fatica tutto il giorno, in un attimo di relax.

È arrivato il momento del ritorno che ci vede tutti i più silenziosi e sicuramente più stanchi, abbiamo visto crescere il numero dei nostri pazienti, abbiamo visto aumentare l’interesse per la nostra figura professionale, che io penso aumenterà quando ci saranno le gare. 

Arriviamo a Bologna all’una di notte, saluti veloci ma già con il pensiero a Portimao gara ovvero ready to race!

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