La mia vita tra le MotoGP di Fabio Careddu

Il weekend del Mugello è il secondo appuntamento che mi coinvolge in questo progetto che vede Lifenet al fianco di Aprilia. Sono Fabio Careddu e, dopo i test di inizio stagione a Portimao, in Portogallo, questa volta sono stato chiamato per il Gran Premio “di casa”, sullo straordinario circuito tra le colline toscane.

Prove libere, dolore all’avambraccio per Lorenzo Savadori

Giovedì pomeriggio io e i miei colleghi ci immergiamo immediatamente nell’atmosfera del Gran Premio d’Italia, ammirando le frecce tricolore che facevano le prove per l’esibizione della domenica pomeriggio. Ma non passiamo troppo tempo col naso all’insù: già venerdì mattina vengo contattato da Lorenzo Savadori, il pilota italiano che oggi guiderà l’Aprilia del Test Team, che accusa dolore e irrigidimento dell’avambraccio durante le P1. Questo ha comportato evidenti difficoltà nel gestire la moto alla fine del rettilineo dove le MotoGP passano da circa 340/350km/h a circa 90 km/h, obbligando il pilota a rimanere attaccato ai freni per circa 5 secondi per affrontare la curva San Donato nel migliore dei modi e nel gestire i cambi di direzione della moto. 

In vista delle P2 del pomeriggio decido di eseguire un trattamento decontratturante e linfodrenante in modo da metterlo in condizione di affrontare la sessione nel miglior modo possibile. Il responso della pista è positivo…. L’avambraccio va meglio, il problema è ancora presente, ma non invalidante.

Decidiamo di rivederci dopo le prove per continuare con i trattamenti fisioterapici per cercare di affrontare le qualifiche e la Sprint Race del sabato nelle migliori condizioni possibili.

In accordo con il protocollo preparato insieme a Franco Perona (Chief Medical Officer Lifenet Healthcare) e ai colleghi fisioterapisti Alessio, Davide e Luca, decido di eseguire trattamenti di tecarterapia, massoterapia, terapia manuale, linfodrenaggio e stretching al fine di ridurre il dolore e, appena prima di indossare la tuta, esercizi di attivazione muscolare (circa 15 minuti prima di entrare in pista). Condivido con il pilota e con il dottor Corti il programma riabilitativo che intendo eseguire e decidiamo di andare avanti per questa strada, dandoci appuntamento il sabato mattina presto in modo da eseguire un nuovo trattamento prima di scendere in pista per la Free Practice e le qualifiche. 

Gran Premio del Mugello, le tribune si riempiono 

Il giorno seguente eseguiamo il trattamento stabilito e siamo fiduciosi sull’andamento dell’avambraccio. Rientrato ai box dopo i primi giri le sensazioni del braccio sono positive e questo viene confermato anche nel briefing a fine sessione. Decidiamo quindi di continuare a percorrere questa strada che sembra dare i suoi frutti in vista della Sprint Race del pomeriggio e della gara di domenica.

Arriva il giorno della gara… Il clima è stupendo… I tifosi sulle tribune fanno sentire tutto il loro calore. Andiamo in pista fiduciosi. Il ritmo iniziale è buono, ma a metà gara i tempi salgono sensibilmente. Crediamo che il problema all’avambraccio si sia di nuovo ripresentato in maniera importante. Sarà lui stesso, una volta rientrato ai box, a dichiarare che il braccio non era al 100%, ma comunque gestibile, e che il peggioramento della sua performance è dovuta ad una importante perdita di feeling con l’anteriore che purtroppo l’ha tenuto lontano dalla zona punti. C’è da lavorare, ma se non fosse stato per un piccolo errore nel finale, posizione in classifica sarebbe stata decisamente più alta.

Anche questa volta lascio il circuito con una carica di adrenalina incredibile: in piccola parte, abbiamo contribuito anche noi alla buona riuscita di questo week end, permettendo a un pilota di giocarsela fino alla fine. Ora gli occhi e la concentrazione sono già sulla prossima gara: non vedo l’ora di rifare le valigie. Per il prossimo appuntamento si vola a Nord: Sachsenring, Gran Premio di Germania! 

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