La mia vita tra le MotoGP di Alessio Marocco

La MotoGP sbarca in Olanda, e questa volta insieme al Team Aprilia ci sono anch’io, Alessio Marocco, fisioterapista del gruppo Lifenet Healthcare. Ricordo bene quando Fabio Careddu, coordinatore dei fisioterapisti del centro medico Chiros, mi chiese la disponibilità per seguire i colleghi durante il motomondiale; ho passato molto tempo a chiedermi come sarebbe stato vivere dall’interno un’esperienza come questa. Per me che avevo potuto osservarla solo dall’esterno, tutto ciò aveva un fascino magico ed era come immaginare un mondo inesplorato.

Giovedì sono sul volo per Amsterdam in compagnia di Fabio e del Dott. Luca Corti; il tempo del trasferimento in macchina al TT Circuit di Assen passa veloce. Arrivati al circuito, un enorme manifesto ci accoglie con la scritta “La Cattedrale della Velocità”. Luogo storico, direi iconico, per gli appassionati di moto. Il paddock ancora sembra dormire, quasi a godersi quegli ultimi attimi di sogno e torpore prima della sveglia. Sguardi distesi, sorrisi, discorsi leggeri. Il giusto preludio alla concitazione di quello che, nel giro di qualche ora, sarebbe diventato uno dei weekend più attesi del motomondiale. 

Venerdì: siamo ad Assen, la “Cattedrale della Velocità”

La sveglia in hotel, l’arrivo in circuito e piano piano il paddock inizia a ruggire, a vivere con quel suo brulicare frenetico sul quale, osservando lo svolgersi frenetico delle attività in dieci metri quadrati e in un minuto di tempo, ci sarebbero cento storie da raccontare. Il tempo scorre tra le prove libere del mattino e del pomeriggio, l’assistenza a diversi membri dello staff tra meccanici, tecnici e membri dell’hospitality. Domani sarà un giorno di qualifiche e sprint race, si entra nel vivo della sfida. 

 Sabato: è il giorno della Sprint Race

Giornata importante quella del sabato. Si decide la griglia di partenza, si corre la sprint race. Tutto deve proseguire fluidamente e nel miglior modo possibile; da parte nostra siamo chiamati a fornire cure, supporto e assistenza affrontando lombalgie, dorsalgie, tendinopatie, mialgie e tutti i disturbi più comuni a persone che lavorano senza soluzione di continuità, freneticamente e ai massimi livelli di concentrazione e dispendio fisico: dai meccanici agli ingegneri, dalla dirigenza ai membri della stampa. Ci vengono in aiuto le tecniche riabilitative e la strumentazione fornitaci dal gruppo Lifenet, dalla tecarterapia agli ultrasuoni all’eventuale supporto farmacologico gestito dal Dott. Corti. Durante la giornata ci raggiungono in circuito l’amministratore del gruppo Lifenet, il Dott. Nicola Bedin e il direttore sanitario del Centro Medico Visconti di Modrone, il Dott. Andrea Caprotti, con i quali è stato un piacere condividere opinioni professionali, momenti piacevoli e la nostra passione in comune: le moto. Con loro seguiamo con apprensione qualifiche e la sprint race, che si chiude con un ottimo quarto posto per Aleix Espargaro e una bellissima prestazione di Lorenzo Savadori come test rider.

 Domenica: Aleix sei sul podio!

Il paddock freme, la tensione sale. Per noi ci sono da svolgere gli ultimi trattamenti ai membri del team prima delle gare, mentre parallelamente il lavoro ai box continua incessante. Arriva la gara. I piloti abbassano la visiera, si parte.

Il rumore delle MotoGP ti entra dentro, si fissa sotto la pelle. Purtroppo Maverick perde l’anteriore e cade, ma per fortuna possiamo gioire per la splendida undicesima posizione di Savadori e per un meritatissimo terzo posto per Aleix. Ed è gioia vera. Dopo aver raccolto poco fino ad adesso, un buon risultato era quello che ci voleva per il futuro. 

 In questo weekend di gara ho lavorato molto bene al fianco del collega Fabio Careddu: ci siamo occupati dei trattamenti per Lorenzo Savadori e del pilota del team satellite RNF Miguel Oliveira. Per Savadori continuavano ad essere presenti, seppur in maniera minore, problemi all’avambraccio che si sono acuiti dopo lo svolgimento delle practice 1 del venerdì mattina. Grazie a trattamenti di massoterapia, tecarterapia e di stretching all’avambraccio unitamente a terapia manuale del rachide cervicale, il braccio non è stato un motivo di intralcio per le ottime prestazioni del pilota durante l’intero weekend. Per Oliveira, invece, il trattamento fisioterapico ha interessato la zona del recente infortuni: la spalla sinistra. Esercizi di mobilizzazione, di terapia manuale e di massoterapia hanno fatto si che la spalla non fosse motivo di ostacolo durante la guida.

 Personalmente resta la contentezza e l’orgoglio per aver potuto aiutare, a mio modo, le persone straordinarie che compongono questo meccanismo meraviglioso che è il team Aprilia Racing, a fianco di professionisti competenti come i miei colleghi del gruppo Lifenet, aspettando il prossimo capitolo fiducioso che possa essere ancora migliore.

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